Per comprendere il significato profondo della consapevolezza corporea è necessario partire dal concetto stesso di piena consapevolezza.
Cos’è la piena consapevolezza?
Quando parliamo di piena consapevolezza ci riferiamo ad uno stato di consapevolezza che si ottiene concentrando la propria attenzione al momento presente. Uno stato della mente e del corpo, fortemente legato alla meditazione e chiamato anche mindfulness. Un modo di essere aperti all’esperienza della vita nel “qui ed ora” attimo dopo attimo. Secondo Jon Kabat Zinn, professore della facoltà di medicina dell’università del Massachusetts, vivere in piena consapevolezza significa abbracciare la propria vita in tutta la sua ricchezza trovando in essa, lo spazio per crescere in forza e saggezza. La nostra educazione, condizionamenti (interni ed esterni) e certi automatismi del pensiero e del comportamento, ci spingono spesso ad angosciarci, sopratutto quando la vita ci mette di fronte a crisi o difficoltà . Così assaporarne i momenti piacevoli diventa difficile, e il nostro cervello che è una potente macchina pensante, ci porta altrove. Il nostro pensiero ci porta lontano rispetto a dove siamo: ci porta nel passato o nel futuro, impedendoci di, tappa dopo tappa, governare la nostra capacità di attenzione e di ricollegarci ai nostri sensi. Il risultato è che sempre più spesso diventiamo estranei alla nostra vita.
Come costruire piena consapevolezza ?
Il primo passo per costruire la propria piena consapevolezza è imparare a fermarsi.
Tutti noi, siamo continuamente presi da una moltitudine di attività e sopraffatti da pensieri automatici per la maggior parte del tempo. Funzioniamo in modo meccanico e agiamo in modo automatico senza essere davvero consapevoli delle esperienze che stiamo vivendo. Questo funzionamento automatico ha conseguenze importanti sulla nostra qualità di vita, sia nei momenti difficili sia in quelli piacevoli: a causa di questa inconsapevolezza cronica rischiamo infatti di trascorrere la nostra vita scollegati da ciò che è fondamentale. Quante volte nel corso di una giornata siamo sopraffatti da pensieri che in realtà non controlliamo?
Uno degli strumenti più utili per collegarci al presente è proprio il nostro corpo. Perché esso è sempre con noi. Per citare un’espressione spesso usata nel Buddismo possiamo dire che il nostro corpo è il “veicolo nel viaggio della vita”. La nostra abitudine è invece quella di metterci in contatto con esso solo quando ci fa soffrire. Ciò che dovremmo imparare invece è percepirlo ad abitarlo in qualsiasi momento. Questo è il passo fondamentale per migliorare la nostra qualità di vita. Iniziare ad esplorare questa consapevolezza durante i periodi di vacanza è un buon esercizio.